mercoledì 30 aprile 2014

Biker Mice, i topi di Marte

Era il 1993 (da noi nel '94), quando per la prima volta alla TV arrivarono le avventure di tre topi marziani amanti delle belle donne e delle motociclette. Loro sono i: 




La serie venne ideata da Rick Ungar e prodotta da Marvel Productions (sì esatto quella Marvel) per un totale di 65 episodi, divisi in tre stagioni più un seguito del 2006 che faceva molto più che schifo.


La storia segue le avventure di tre topi marziani che scappano dagli orrori della guerra contro il Plutarchiani, grossi pesci antropomorfi che cercano di impadronirsi delle risorse naturali dei pianeti che attaccano. Durante la fuga però, precipitano a Chicago, dove incontrano e fanno amicizia con l'unico meccanico donna di tipo tutto l'universo: Charlene "Charley" Davidson.

Una tipa tranquilla.
Ma i nostri roditori marziani scopriranno ben presto che i loro mortali nemici, i Plutarchiani, sono già arrivati sulla Terra e pronti per depredarla dalle sue risorse; a capo di tutto questo c'è il più grande industriale della città, Lawrence Limburger, plutarchiano sotto copertura.

"Vedi che c'è scritto qui? Dice che al massimo possono mandarmi a fare i lavori socialmente utili".
Per sua sfortuna e dei suoi scagnozzi però, i nostri eroi sventeranno ogni suo piano e salveranno il mondo. Prendendoli a calci nel c...

Letteralmente.
 E ora rinfreschiamoci la memoria su chi siano questi tre Biker Mice.

Lui è Sterzo (Throttle), il capo gruppo. Forte combattente e abile stratega.

Questo invece è Turbo (Vinnie), il più burlone e spericolato. Adora fare le acrobazie con la moto.

E infine Pistone (Modo), il più tamarro e forte del gruppo.

Come sempre, pure di questo cartone venne fatta la serie a fumetti Marvel.


Per non parlare della linea di giocattoli prodotte dalla Galoob e importata da noi dalla Gig.




E vi ricordate della linea Micro Machines



Una serie storica degli anni 90, figlia delle Tartarughe Ninja e cugina degli Street Sharks


                                   

martedì 29 aprile 2014

Tutta la linea LEGO Pirates (parte I)

Tutti sanno che le costruzioni Lego sono una delle cose più ultrafighissime di tutto l'universo, con i suoi mille milioni di set a tema e le infinite possibilità d'assemblaggio. Ma fra tutti i set messi in commercio dal 1958 a oggi, quello a cui sono maggiormente affezionato è senza dubbio: Lego Pirates.

Un macello che non ti dico, guarda.
Questa però, sarà solo la prima parte della lista di tutti i set di questa linea; partiremo dal 1989 e ci fermeremo al 1995, anno in cui ricevetti il mio primo set dei pirati. Forza ciurma, salpate l'ancora che si parte. HARG.  


 1989

6235
Buried Treasure
(Bo'sun Will)

6251
 Pirate Mini Figures

6255
Pirate Comic

 6257
 Castaway's Raft
(Pirate's Raft)

 6270
 Forbidden Island
(Pirate's Nest)

 6285
 Black Seas Barracuda
(Pirate Ship "Dark Shark")
 
1990

6260
Shipwreck Island
(Pirate's Treasure Island)
 
1991

1481
Pirates Desert Island

6234
 Renegade's Raft
(Pirate Castaway)

Questa ce l'avevo. Andata distrutta per sempre in un trasloco.
 6273
 Rock Island Refuge
(Port Jamaica)


1992

  1464
Pirate Lookout

 1492
 Battle Cove

1889
Pirates Treasure Hold

 6258
Smuggler's Shanty 
(Pirate's Palm Hideout)


6161
  Raft Raiders 
(Ironhook's Escape Craft)

1993

1970
Pirates Gun Cart

 6237
 Pirates' Plunder 
(Treasure Hunt)

6252
Sea Mates

6268
Renegade Runner 
(Sea Vulture)

Questa invece ce l'ho ancora. La più bella in assoluto.
 6286
Skull's Eye Schooner 
(The Black Skull)


1994

1713
 Shipwrecked Pirate

1871
 Pirates Cannon
 
1873
 Pirates Treasure

1995

1788
Treasure Chest

6254
 Rocky Reef

 6279
 Skull Island

E ci fermiamo per il momento qui, che la lista è davvero lunga e non siamo neppure a metà. Ho volutamente saltare i set dei soldati imperiali e degli isolani per poi farvi un post apposito, quindi abbiate pazienza che ho intenzione di finire nel giro di un meseannosemagariciao.

lunedì 28 aprile 2014

Museica, l'arte di Caparezza

La cover di Museica, dipinta da Domenico Dell'Osso.
Più che un disco, una visita nel museo personale creato appositamente per noi dall'artista: un Caparezza più carico che mai, che in 17 tracce (19 con l'intro e l'outro) trasporta gli ascoltatori attraverso un mondo dalle atmosfere oniriche. Ogni traccia è come se fosse un quadro in questo museo mentale, in cui tutte le canzoni sono state ispirate dalle sensazioni provate osservando famose opere d'arte. E quello che ne viene fuori è un lavoro sublime, profondo, mai scontato proprio come i lavori precedenti; ma forse questa volta le sensazioni che si provano sono più forti. Un sound accattivante che miscela sonorità metal a musica folkloristica, melodica a quella quasi dub-step o funky una sperimentazione riuscita più che in passato.
I testi sono ricolmi di riferimenti e giochi di parole (lo stesso titoli è formato dalle parole museo, sei come il suo sesto album e musica) ed è proprio il suo punto forte, dando dimostrazione di una profonda cultura a tutto tondo. Chi lo segue da tempo, si accorgerà subito del cambiamento, della maturità del cantautore: lui che non è mai stato bollato pienamente come rapper, con questo album afferma marcatamente la differenza. Un lavoro maturo e venuto dannatamente bene, dove Caparezza si è voluto esporre e mettere a nudo; si è messo in gioco fino in fondo credendo in questo suo lavoro, arrivando a diventarne per la prima volta il produttore.



"Quando riuscirai a vedere l'insieme di quello che ho in mente oso sperare che ne riceverai una buona impressione" 
 Vincent Van Gogh

giovedì 24 aprile 2014

Gargoyles, una serie epica

Gargoyles, da noi nota come "Gargoyles, il risveglio degli eroi", è una serie prodotta tra il '94 e il '97 dalla Disney, che si distingue per le tematiche cupe e mature.


La storia gira attorno a un gruppo di Gargoyles (creature che si trasformano in pietra di giorno e tornano normali di notte) che per colpa di una maledizione lanciatagli da un mago, sono costretti a rimanere di pietra fino a quando il loro castello non sarà arrivato oltre le nuvole. Ok, mi spiego meglio: nell'antica Scozia gli abitanti del castello di Wyvern, sono costantemente sotto attacco degli invasori vichinghi e solo l'intervento dei Gargoyles riesce a sventarne la conquista. Purtroppo tali creature non sono viste di buon occhio dagli abitanti del castello e il giorno in cui il capitano della guardia reale si rivelerà un traditore, lasciando che i vichinghi conquistino il castello, verranno ingiustamente creduti responsabili e maledetti dall'arcimago Magus.


Tale maledizione impedisce a loro di poter tornare di carne fino al giorno in cui il castello sarà salito oltre le nuvole. Come per dire, chi visse sperando morì...


Dopo mille anni, un ricco magnate americano entrerà in possesso del  Grimorum Arcanorum, il libro magico in cui è scritta la leggenda dei Gargoyles. Ovviamente come tutti i magnati pieni di soldi cosa farà? Semplice, compra il castello di Wyvern in Scozia e se lo fa spedire in America e ricostruire in cima al suo palazzo.

Poco megalomane.
Così facendo la maledizione si spezza e i Gargoyles ritornano in vita nel bel mezzo di Manhattan. Ma giusto un puntino incazzati per il trattamento subito.


Dopo varie peripezie, Golia il leader del gruppo, decide che ora saranno i protettori della città e lotteranno contro le forze del male.

Stringendo pure amicizia con Elisa Hudson, una poliziotta di New York.


Golia, il protagonista della serie e Dèmona la sua "ex", sono gli unici gargoyles con un nome, tutti gli altri si chiamano tra di loro fratello e sorella; sarà solamente dopo il loro risveglio a New York che decideranno di averne uno prendendo spunto dalle varie zone della città.

Dèmona la cattiva e Golia il pirla.
Hudson, il più vecchio e saggio.
Broadway, quello ciccio e simpatico.
Brooklyn, il mio preferito.
Lexington, il più giovane della cumpa.

Bronx, il cane da guardia.
La regia della serie è stata curata da Kazuo Terada e Saburo Hashimoto, mentre la storia è stata scritta da Michael Reaves e Eric Luke. Il character design dei personaggi è di Kazuyoshi Takeuchi e Kenichi Tsuchiya, gli sfondi sono invece stati realizzati da Hiroshi Ohno. Furono fatte tre serie ma solo le prime due sono state accolte benevolmente dal pubblico, mentre la terza è stata addirittura considerata non canonica e quindi non presa in considerazione ai fini della trama principale. Colpa di un cambio di produzione e l'esclusione dal progetto dei suoi ideatori originali. Brava Disney.

"Acciderbolina!"
Furono fatte diverse serie a fumetti, sia Disney che Marvel ma nessuna ebbe un grande successo.


Chi come il sottoscritto seguiva i cartoni alla TV, avrà sicuramente dei bei ricordi di esso, una trama molto seriosa e intrigante rispetto la media delle produzioni dell'epoca, lo hanno reso un cult con milioni di fun in tutto il mondo. E come dargli torto, ormai produzioni del genere le possiamo trovare solo in Giappone, ed infatti Gargoyles è stato diretto proprio da giapponesi. Una serie che vi consiglio di rivedervi al più presto, che anche dopo anni riesce ad incantare per la profondità e la maturità dei contenuti.