lunedì 21 luglio 2014

Vikings, cosa ne penso


Lo devo ammettere, questa serie mi ha preso molto bene. Sarà che dopo Breaking Bad avevo il bisogno fisico di seguire una nuova serie TV, sarà che adoro i vichinghi e la loro storia, sarà pure che non sono interessato minimamente al Coso di Spade. Resta il fatto che in questa serie targata Metro-Goldwyn-Mayer e History, si dimostra un prodotto godibile da tutti, pure quelli che a scuola in storia avevano la media del 4. Pure loro possono godersi ogni singolo episodio e magari imparare pure qualche curiosità sui famosi guerrieri norreni; senza risultare mai troppo pesante, cosa che per una serie TV a sfondo storico è fondamentale per riuscire ad arrivare a fine stagione. E di questo Vikings siamo arrivati alla seconda di stagioni. Miracolosamente.

Ragnar e i suoi compagni di merende.
La prima stagione è composta da 9 episodi mentre la seconda (ancora inedita in Italia) di 10. La storia narra le gesta di Ragnar Lothbrok (Ragnar Loðbrók) interpretato dal modello australiano Travis Fimmel, che le leggende vogliono come uno dei più famosi re vichinghi.

Se una donna è armata di ascia e ti guarda così, scappa.
Altri personaggi principali sono la moglie/guerriera/gran pezzo di vichinga Lagherta (l'attrice Katheryn Winnick ), il fratello di Ragnar Rollo (Clive Standen), il costruttore di barche e a mio avviso miglior personaggio della serie Floki (Gustaf Skarsgård) e il cristianissimo frate inglese Athelstan (George Blagden).

Rollo, il fratello di Ballo dei Lunapop.
Floki, il pazzo che parla con le piante.
Una cosa che colpisce molto è il dualismo che si crea tra la vita quotidiana al villaggio e le scorribande vichinghe. Dove nella prima si tende a vedere i personaggi come persone con alti valori e tendenzialmente buone, durante i saccheggi si nota il cambiamento e la ferocia. Non si riesce a capire chi siano veramente i buoni in questa storia; perché se uccidere, rubare e seviziare sono cose totalmente sbagliate per noi, nella cultura vichinga si viveva invece proprio di questo. Che cosa sono i vichinghi se non barbari e feroci guerrieri pirati? Il saccheggio e le battaglie per la conquista di nuovi territori erano le loro attività principali durante i mesi estivi.

"Fin che la barca va, lasciala andare - finche la barca va, tu non remare..."
Un'altra cosa interessante è il tema della religione: i popoli norreni erano pagani e tra le loro divinità figuravano Odino, Freyja, Týr, Loki e un certo Thor.

Non proprio questo ma va bene lo stesso.
Ma con l'arrivo al villaggio del monaco Athelstan, inizia il confronto tra le due religioni. Dove i vari sacrifici, anche umani, agli dei vengono visti da lui molto simili come simbolismo a quelli cristiani. Ancora una volta il dualismo, il pagano con il cristiano. Il bene e il male. Ma qui è meglio che ci fermiamo perché si va a finire sul filosofico e ciao.

Athelstan, il cosplayer di San Francesco.
Le uniche cose che mi hanno fatto storgere un po' il naso sono state il poco spessore dato al personaggio di Gyda, la figlia di Ragnar, che appare quasi come una macchietta sullo sfondo relegata a due battute in tutta la serie e i combattimenti che a tratti risultano troppo finti. Non brutti da vedere sia chiaro, ma qualche comparsa si nota che non aveva ben capito come brandire un'ascia. In generale questa prima serie è riuscita ad appassionarmi davvero molto, soprattutto per la personalità di certi personaggi e per quei tratti mistici e soprannaturali, che quando accadono ti portano a chiederti se sono solo visioni del protagonista o se succedono realmente. E questi piccoli avvenimenti "magici" rendono il contesto allegorico e spezzano quel filo di veridicità che alla lunga può stancare. Diciamo che ti lasciano il giusto pizzico di curiosità.
Concludendo, se siete appassionati del medioevo, dei vichinghi, dei miti norreni in generale o semplicemente non avete niente di meglio da fare, gustatevi Vikings. Dategli una possibilità, non ve ne pentirete.