Quattro puntate suddivise tra passato e presente dove, dal suo studio ricavato in una grotta, Piero Angela dava la linea ad un se stesso inviato nella preistoria a bordo di una fantomatica macchina del tempo, con il quale interloquiva come se nulla fosse, facendogli domande e avvertendolo ogni due per tre di non finire tra le fauci di un qualche dinosauro carnivoro. I collegamenti nel presente erano invece a opera del figlio Alberto che, spedito in giro per il mondo alla scoperta di diversi siti paleontologici, parlava dei dinosauri in modo più naturalistico, paragonando le loro qualità o modi di vivere con quelli degli animali moderni.
Per la creazione dei dinosauri venne ingaggiata la ditta Scenotecnica, che creò dei veri e propri robot con scheletri d'acciao e vetroresina, con muscoli in gommapiuma e pelle in silicone; il tutto veniva animato oltre che meccanicamente, pure tramite animazioni al computer per un risultato finale molto più credibile.
Ogni volta che Piero Angela li chiama Brontosauri, da qualche parte nel mondo un paleontologo muore. |
Nonostante le varie imprecisioni ed errori, il programma era davvero ben fatto e a mio avviso funziona bene tutt'ora, magari non più nel lato scientifico, ma come spettacolo d'intrattenimento a sfondo culturale.