lunedì 23 marzo 2015

Inside the Games: The Legend Of Zelda

Benvenuti a questo nuovo appuntamento con la rubrìca Inside the Games, dove andremo a scoprire i segreti e le curiosità che si celano dietro i grandi classici del passato videoludico. Oggi partiremo per una terra lontana, dove un male antico e potente si è risvegliato e un giovane eroe dovrà affontare mille insidie per salvare la principessa e il suo regno. Sto parlando di:



  • Come molti di voi sapranno, il nome della principessa Zelda è un omaggio alla omonima scrittrice americana Zelda Sayre Fitzgerald. Come mai proprio lei? Per il suo carattere molto forte e la sua particolare personalità.  
  • L'idea alla base di questo videogioco è da ricercare nell'infanzia del suo creatore; Shigeru Miyamoto -già creatore di Super Mario Bros.- quando era un bambino amava avventurarsi nel bosco dietro casa: un giorno, mentre esplorava la zona collinare, scoprì l'entrata di una caverna che esplorò armato solo di una torcia elettrica. Quella esperienza lo influenzò a tal punto che ancora oggi l'esplorazione delle grotte è un punto cardine della serie. 
  • Il nome Link indica il collegamento (in inglese link, appunto) tra il giocatore e il videogioco. Simbologicamente Link fa da tramite tra il mondo virtuale di Hyrule e la realtà. 
  •  Se all'inizio del gioco, invece di inserire il nome di Link o il vostro, mettete Zelda, inizierete l'avventura con gli oggetti da trovare e i dungeon spostati dalla loro solita posizione. Giusto per non annoiarsi a rigiocare il titolo Nintendo più volte.
  • Link è mancino.
  • Molto famosa è la questione delle forme dei dungeon: tutti hanno una forma specifica, come un serpente, un'aquila, una svastica o la testa di un leone. Ehm si, pure una svastica. Ma prima che pensiate male dovete sapere che quel simbolo reso tristemente celebre dalla Geramnai nazista, in realtà è un simbolo buddhista, trattasi infatti di un manji. 
  • Il gioco uscì in Giappone come titolo di lancio del Famicom Disk System, la periferica per il Famicom (il Nintendo versione giapponese per chi non lo sapesse) che leggeva i floppy disk. In questo modo per la prima volta si aveva la possibilità di salvare la partita, senza utilizzare più le scomode password e grazie alla capacità di memoria superiore a una cartuccia normale ora i giochi potevano essere più longevi e complessi. L'anno seguente vennero prodotte le versioni americane ed europee del gioco ma nella versione classica in cartuccia; per permettere al giocatore di salvare la partita venne sviluppata ed inserita all'interno della cassettina del gioco una batteria per il salvataggio, grande e gradita novità per tutti i giocatori del mondo.
  • Ganon in origine era conosciuto con l'appellativo di Hakkai, in riferimento ad una leggenda cinese in cui appariva un mostro dall'aspetto suino di nome Zhu Bajie, in giapponese Cho Hakkai. Ah, giusto per farvi sapere, la leggenda si chiama Il Viaggio in Occidente ed è la stessa da cui è stato preso spunto per milioni di film, manga e anime. Compreso un certo Dragon Ball. 


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