venerdì 31 luglio 2015

Venerdì coin-op XXX

Oggi al Venerdì coin-op dovremo essere silenziosi come dei ninja, dovremo essere letali come dei ninja, oggi insomma, dovremo essere dei ninja come in:

 
Sviluppato e pubblicato da Tecmo nel 1988, Ninja Gaiden -in Giappone noto come Ninja ryūkenden (忍者龍剣伝)- è il primo capitolo di una serie di picchiaduro a scorrimento avente come protagonista, appunto, un ninja. 


La storia è ambientata nel 1999 in America, dove un gruppo criminale noto come il  "Culto di Nostradamus", agli ordini di un discendente del Paolo Fox del rinascimento, chiamato Bladedamus -bel nome, complimenti- tenta di governare il paese minacciandolo con la solita storia dell'imminente fine del mondo. Il nostro buon ninja, Ryu Hayabusa, è l'unico in grado di fermare questa minaccia, grazie alle sue tecniche speciale e alla lama della sua spada.





Attraverso sei stage, ognuno ambientato in una diversa città americana, si deve affrontare stormi di nemici prendendoli a calci nei denti con fare acrobatico, magari saltando usando come trampolino gli oggetti dello scenario, oppure afferrandoli e scagliandoli via. Tra i diversi bonus sparsi per i livelli, c'è anche quello che ci consente di utilizzare la katana per affettare i malcapitati, oltre alle pillole blu per la vita -si, certo quello non è viagr...ehm- e altri tipi di bonus per accumulare più punti o secondi del timer. A fine di ogni livello c'è il consueto scontro col boss dello stage; lungo i livelli però, oltre ai nemici standard, si trovano dei nemici particolari e unici stile semi-boss. Una volta spaccata la faccia a tutti gli sgherri della combricola di Nostradamus, tocca al nemico finale, il temibile -e vagamente somigliante al cattivo di Mad Max 2 Lord Humungus- Bladedamus. 


Tra un livello e l'altro ci sono dei brevi intermezzi che spiegano la storia del gioco. 

Credo che il nostro ninja sia un pochino sushiettibile quando mangia...
Basta, chiudete l'internet.

La schermata di continua raffigura il nostro ninja all'Inferno, circondato da demoni mentre sta per essere fatto a metà da una sega circolare. Nel caso non si continui la partita, la schermata diviene rossa e si sente l'urlo del protagonista mentre muore malissimo. 


Il gioco è stato convertito per le maggiori console dell'epoca anche con il nome di Shadow Warriors; un fatto curioso è che le conversioni sono molto più conosciute della versione originale da sala giochi, grazie all'ottimo lavoro fatto dagli sviluppatori sulle versioni casalinghe, nonostante siano quasi totalmente differenti dall'originale. L'unica versione scartata ancor prima della pubblicazione è quella per Sega Mega Drive, che a detta di chi l'ha provato faceva pena, schifo, vomito e diarrea.