mercoledì 31 agosto 2016

Una storia futura



Ti risvegli dal sonno mnemonico, con un mal di testa che quasi ti uccide; fatichi a riprenderti, tanto che sei costretto a prendere una di quelle pillole della MINDLESS-LAB™ per riuscire in tempi brevi a bloccare il senso di nausea e vertigini. Ingoi la pillola e chiudi gli occhi, mentre il mondo attorno a te smette lentamente di vorticare. Cinque minuti dopo sei in piedi, la nausea è passata e ti appresti ad andare al lavoro; sei in anticipo sulla tua tabella di marcia, sono appena le nove di sera, hai tutto il tempo necessario di passare per la città vecchia a prendere uno di quei Banh Mi fatti sul momento da Whu, il vecchio vietnamita amico di tua nonna. Mentre prendi l'ascensore per arrivare al piano terra, ripercorri col pensiero la scaletta del sonno mnemonico: eri partito con un ricordo della tua infanzia, uno di quelli che avevi completamente rimosso. Era il 2023, avevi sette anni ed era il periodo di Natale; all'epoca credevi ancora al vecchio pancione vestito di rosso che portava i regali scendendo dal camino. Bei tempi quelli dell'innocente ignoranza, dove il mondo aveva ancora un velo di magia, dove non sapevi cosa fossero l'inquinamento della mesosfera, lo scioglimento delle calotte polari ed il virus JJ03-POSITIVO. Un mondo migliore di quello che hai scoperto qualche anno più tardi. Stai comunque ricordando di quel giorno, poco prima di Natale, quando alla TV passarono la pubblicità di "Ghor, l'alieno robotico amico dei bambini", un robottino con una primordiale intelligenza artificiale in grado di pensare come un bambino vero. Ai tuoi occhi, Ghor era il regalo più bello che potesse portarti Babbo Natale. Finalmente avresti smesso di giocare da solo, avresti avuto un amico con cui parlare e divertirti, uno vero, non immaginario come quelli che avevi all'epoca. Hai cercato in tutti i modi di far capire ai tuoi genitori cosa dovesse portarti il vecchio pancione in rosso, li hai supplicati di mandare un'altra letterina dove promettevi di fare ancora più il bravo a scuola, che ti saresti lavato i denti tutti i giorni, che non avresti mai più detto parolacce e che non avresti più preso a calci il gatto del vicino, se solo avessi ricevuto "Ghor, l'alieno robotico amico dei bambini". E porca merda, il vecchio panzone ti portò uno stupido gioco per la Play5.

Ora che sei seduto in macchina, bloccato nel traffico perenne della città, ti rendi conto che nella vita non hai mai combinato nulla di buono; a quest'ora avresti potuto essere altrove, col culo dietro ad una scrivania, con una bella segretaria e un lavoro redditizio, se solo avessi ascoltato la testa e non il cuore. Dannati sentimenti. Il sogno mnemonico funziona così, cerca in modo randomico dei ricordi nel tuo cervello, anche quelli più profondi, poi crea una playlist e te la spalma in HD dritta nei circuiti dopaminergici. Il tutto grazie al MORFEON™, la macchina dei sogni perfetta, il regalo che ti sei fatto cinque anni fa, quando LEI ti ha lasciato. Eri talmente uno straccio che hai pensato diverse volte di farla finita, ma sie sempre stato uno sfigato senza palle, quindi hai preferito spendere buona parte dei tuoi risparmi per chiuderti a guscio e lasciarti soffocare dai ricordi: ecco quindi che nella tua miserabile vita è entrato il dispositivo mnemonico MORFEON™. Nel primo periodo passavi intere giornate attaccato a quel coso, pescando solo i frammenti felici della vostra vita assieme; una cartella piena di file con nomi da ritardato come: "Io e lei al mare luglio 2038", "Il mio grande amore e io gennaio 2039" o "La nostra prima volta", il tutto condito da piccoli spezzoni di vita quotidiana. Uno schifo, ma per fortuna tutto è finito il giorno in cui ti sei dimenticato di selezionare solo i ricordi belli, ritrovandoti a rivivere il momento esatto di quando ti lasciò come un povero stronzo. Ci volle più di una pillola della MINDLESS-LAB™ per riportarti sulla Terra, accompagnate da abbondanti dosi di alcool e nicotina. Decidesti allora di cancellare quei momenti dal database mnemonico, bloccando alla macchina ogni possibile accesso a quei determinati ricordi. E pensare che per lei hai lasciato perdere la tua promettente carriera da narrowcaster, nonostante ti fosse stata promessa una scrivania e un ufficio tutto tuo. Ma tu no, hai dovuto buttare tutto al vento, perché avresti dovuto cambiare città e lei non avrebbe mai mollato il suo lavoro. Hai preferito sacrificare la tua carriera pur di starle vicino, ed infatti pochi mesi dopo ti ha dato il ben servito, rinfacciandoti di non darle abbastanza attenzioni. Molto probabilmente era un modo carino per dirti che si scopava un altro; ma a te ora poco importa, ora hai un nuovo lavoro che ti permette di conoscere gente nuova, di poterti fare tutti quegli amici che non sei riuscito a farti quando eri bambino. Ora fai il personal branding manager, fai il turno di notte e sei in contatto con persone da tutto il mondo, persone con grossi problemi di autostima che si sentono esclusi dalla vita sui social network. Gente come te, scontenta della propria esistenza, che cerca una possibilità di risalto tra miliardi di profili personali tutti uguali; questi sono gli anni in cui il boom della realtà virtuale ha reso il 30% della popolazione mondiale dei disadattati, dove il tasso dei suicidi per colpa della poca notorietà è sempre più alto, sono gli anni in cui se non sei nessuno in rete non sei nessuno neppure nella vita vera. E questo fa di te il loro salvatore, la loro unica possibilità di poter diventare qualcuno nel nuovo mondo digitale. Passi ore intere a parlare con loro, a conoscere le loro storie, a consolarli e aiutarli a ricrearsi da zero. E questo si collega al tuo secondo sogno mnemonico: era il 2034 e all'epoca frequentavi il primo anno di college, per questo ti sentivi in qualche modo adulto, pronto per fare le tue prime esperienze lontano dall'ala protettrice di tua madre. Quello che allora non sapevi, è quanto potessero essere stronzi quelli dell'ultimo anno, specialmente con i ragazzi più ingenui, le pecorelle senza difese davanti ad un branco di lupi famelici. Il tutto successe durante una pausa pranzo, sembrava una giornata come le altre, tu seduto su di una panchina in silenzio a ripassare gli appunti della lezione. Poi qualcuno ti prende dalle mani il tablet olografico e inizia a correre, tu lo rincorri pensando si tratti di un ladro ma quando svolti l'angolo ecco che ti si parano davanti cinque armadi: sono quelli dell'ultimo anno, sono grossi, stupidi e dietro di loro c'è il ladro di tablet assieme a tutta la loro compagnia. Tu gli chiedi di ridarti quello che ti hanno rubato, ma loro, ovviamente, se la ridono. Uno ti si avvicina così tanto che senti la puzza del suo fiato, ti dice che se rivuoi il tuo tablet olografico devi fare una cosa per loro: alla prossima lezione devi presentarti in mutande. Una cosa stupida, che ti avrebbe messo in imbarazzo davanti a tutti, ma se rifiutavi o chiedevi aiuto ti avrebbero gonfiato di botte, dopo aver sbandierato ai quattro venti la cronologia delle tue ricerche notturne in rete. Ecco perché del furto del tablet. Hai passato tutta la notte sveglio, seduto sul cesso a piangere, ed il giorno dopo hai mantenuto la promessa fatta con i bulli dell'ultimo anno. Il ricordo di quella umiliazione ti ha segnato per sempre, anche grazie alla viralità che al tempo ebbe il tuo video su Internet. Alla fine il tablet lo hai riavuto indietro, anche se da quel momento la tua vita al college prese una brutta piega. Da nullità passasti a zimbello della scuola, i tuoi genitori volevano sapere il perché del tuo gesto, ma tu avevi paura, tu hai sempre avuto paura di dire la verità. Hai sempre avuto paura delle conseguenze, ma per fortuna in tuo aiuto venne il professor Wildor. Ricordi con piacere i pomeriggi passati a discutere con lui, lo vedevi quasi come un secondo padre, e grazie a lui hai imparato a credere di più in te stesso. In parte, è stato grazie ai suoi consigli se col tempo hai imparato ad aprirti alle persone, a migliorarti e a non farti più mettere i piedi in testa da nessuno. Tranne che da LEI, ovviamente.

Whu ti allunga il Banh Mi e ti sorride, non dice mai una parole, forse il fatto che parli solo vietnamita non aiuta la conversazione, ma non capisci comunque come faccia a conoscere tua nonna. Rimani a pensarci ancora per qualche secondo, giusto in tempo per sederti in macchina e iniziare a mangiare il tuo Banh Mi. Guardi fisso fuori dal finestrino, con lo sguardo rivolto in alto, sulle facciate dei palazzi della città vecchia, dove le insegne al neon una volta illuminavano a giorno quelle strade ora quasi dimenticate. Sono in pochi che si spingono fino alla città vecchia, dove nel '33 il virus JJO3-POSITIVO uccise più di duecento persone nel giro di pochi giorni. Da quel momento la gente iniziò a spostarsi sempre più verso il centro, abbandonando al degrado quella parte di città che un tempo era il cuore pulsante della movida. In quei quartieri hai passato i due anni successivi al college, principalmente perché gli appartamenti erano venduti a prezzi stracciati, per via dello svuotamento progressivo dovuto alla paura dell'infezione del virus, anche se era stato debellato da anni. E proprio sotto alla tua finestra la vedesti per la prima volta. LEI, quella che da lì a poco sarebbe divenuta prima la tua ancora di salvezza, poi, col passare del tempo, la tua rovina. Avresti voglia di pensare a quell'ultimo sogno mnemonico che ti è stato proiettato nel cervello dal MORFEON™, ma non lo fai. Sai bene che sarebbe un errore, che ricordare certi momenti della propria vita passata è pericoloso; ma poi te ne freghi e premi play.

E così, lungo il tragitto che ti porta al lavoro, la tua mente è proiettata altrove. Non in un luogo preciso, ma in un pensiero che è rimasto tale: il pensiero di come sarebbe potuta essere la tua vita se LEI fosse ancora con te. Quella casa mai comprata, quella famiglia mai creata, quei momenti felici mai vissuti ma che ti sei immaginato quando stavi con lei. Questo pensiero è l'unico che ogni notte il MORFEON™ ha il permesso di pescare dalla tua cartella proibita. L'unica cosa più vicina alla felicità che ti resta.

lunedì 29 agosto 2016

5 band assurde

Il metal, anche conosciuto come la musica del Diavolo, non è fatto solo di teste di caprone, pentacoli, croci rovesciate, urla, sangue, budella e gente che scuote i capelli. No, è fatto pure da band fuori di testa per altri motivi, che non sono i sacrifici umani o il dare fuoco a qualche chiesa. Eccovi quindi 4 band metal -più un'infiltrata d'eccezione- più assurde del mondo.

Hatebeak
Si formano nel 2004, non suonano nemmeno mezza volta dal vivo e si sciolgono nel 2009; sembra la classica storia di una qualsiasi garage band sfigata, ma gli Hatebeak hanno lasciato ugualmente il loro segno nel panorama della musica death metal. Perché? Perché il cantante era un pappagallo.



Caninus
Anche qui stiamo parlando di un gruppo passato alla storia, un deathgrind come non si era mai sentito prima del 2003, anno in cui si formò il gruppo. Infatti, alla voce c'erano due belle e grintose pitbull. Purtroppo però, le cose belle finiscono sempre alla svelta, con solo tre album pubblicati, uno dei quali in collaborazione con gli Hatebeak e l'altro assieme ai Cattle Decapitation, i Caninus si sciolgono nel 2011, alla morte di una delle due pitbull.



Okilly Dokilly
Non sono una band metal, ma come si definiscono loro, sono la prima e unica band nedal al mondo. Sì, Okilly Dokilly è un gruppo formatosi nel 2015 a Phoenix che si veste come Ned Flanders, il vicino di casa della famiglia Simpson. Giusto se non si fosse capito. Dei geni.



Peelander-Z
Il post avrebbe dovuto chiamarsi "5 band metal assurde", ma avrei dovuto lasciare fuori i Peelander-Z, visto che sono un gruppo punk. Comunque: giapponesi di nascita, si vestono in modo poco sobrio dal 1998. Belli belli.



Hevisaurus
La Finlandia è proprio un bel paese, soprattutto dal 2009, quando si sono formati gli Hevisaurus, la prima band metal formata da dinosauri. Il gruppo è pensato per un pubblico di bambini, ma hanno fatto breccia nel mio cuoricino da vero uomo adulto.

giovedì 25 agosto 2016

10 serie animate dimenticate degli anni 90

Per chi, come me, è cresciuto negli anni 90, la TV dei ragazzi è stata una buona amica, con una vastissima scelta di cartoni animati, che tra uomini tigre, pescatori dalle orecchie a sventola e paperi mascherati, avevamo davvero l'imbarazzo della scelta . Però, perché c'è sempre un però, tra tutta questa vasta gamma di serie animate, siamo sicuri di ricordarcele tutte? Io non credo, per questo motivo ho deciso di scavare affondo nella mia memoria, poi ancora più affondo sull'internetto, alla ricerca di 10 serie animate dimenticate degli anni 90. Et Voilà!

Brividi e polvere con Pelleossa
  (Tales from the Cryptkeeper)
Più che dimenticato, diciamo che la sua controparte in live action ha avuto molta più notorietà: ricordate "I racconti della cripta" con Zio Tibia?
Ecco, magari non tutti sapevate che Brividi e polvere con Pelleossa sarebbe la serie animata dello Zio Tibia, andata in onda a partire dal 1995 sulle reti Mediaset. Comunque: ricordo poco del cartone, giusto qualche flash, ma la sigla cantata dalla Cristina nazionale mi è rimasta impressa nella testa per tutto questo tempo.

 

Dinosaucers
Una serie lasciata incompleta, nonostante i 64 episodi della prima e unica stagione, dalle nostre parti è passata giusto un paio di volte nei primi anni 90, su Italia 1 e Odeon TV. Poi l'oblio. La storia vedeva contrapposte due razze aliene di dinosauri antropomorfi, i fighissimi Tyrannos e il gruppo dei Dinosaucers. Ricordi vaghi e niente più, forse sarebbe il caso di dargli una possibilità, se solo riuscissi a trovarla in qualche landa sperduta dell'Intenet.

Papà castoro 
(Les Histoires du père Castor)
Questa quando ero un boccia la guardavo con molto piacere; per chi non la conoscesse, la serie girava attorno a una famiglia di castori, dove il padre raccontava in ogni puntata una storia diversa ai suoi tre figli. Andata in onda sulle reti Rai per tutti gli anni 90, non so bene quando abbiano smesso di trasmetterlo, magari su qualche canale per bambocci lo trasmettono ancora. Ah, quasi dimenticavo, la sigla mi ha sempre messo un sacco di angoscia, quasi al pari di quella di "Chi l'ha visto?".


Allacciate le cinture! Viaggiando si impara 
 (The Magic School Bus)
Mamma mia che botta di nostalgia, adoravo alla follia questo cartone. Una sorta di versione americana dei cartoni creati dal maestro Albert Barillé, dove una maestra e la sua classe utilizzavano uno scuolabus magico per viaggiare in ogni dove, sia nel tempo che nello spazio, facendo imparare in modo divertente diverse materie. Ho imparato di più con questo cartone che in tanti anni di scuola dell'obbligo. Venne trasmesso sulle reti Mediaset a partire dal 1996, oggi non se lo ricorda quasi nessuno. Purtroppo.


Cadillacs e dinosauri 
(Cadillacs and Dinosaurs)
Ne parlai mille anni fa nel primo Venerdì coin-op (che prima o poi torna), la serie di soli 13 episodi è andata in onda una sola volta nel lontano 1994, sulla solita Italia 1. Ispirata alla bellissima serie Xenozoic Tales (pure di questa mi piacerebbe un giorno parlare) è ambientata in un futuro post-apocalittico, dove tra le macerie della nostra civiltà, sono tornati a regnare i dinosauri. Non perdonerò mai il bastardo che ha bloccato la serie a metà, senza dargli un finale e rendendola quindi inutile.


Una giungla di stelle per capitan Simian 
 (Captain Simian & the Space Monkeys)
Altro cartone che non si ricorda praticamente nessuno, neppure io. O almeno, ricordo i giocattoli, ma nulla più. Comunque era il 1997, solita Italia 1, ma questa volta a cantare la sigla era Enzo Draghi e le sue grosse banane.


Pepper Ann
Sia Pepper Ann che il prossimo cartone sono due perle assolute: andate in onda nello stesso periodo all'interno del programma Disney Club (poi Club Disney), dal 1997 fino all'inizio degli anni 2000, Pepper Ann e Ricreazione sono l'esempio perfetto di cartone per tutte le età. Il primo racconta le vicende della rossa Pepper Ann ed i suoi migliori amici, mettendo in risalto il suo carattere esuberante e determinato, contrapposto alla sua coscienza, che le parla attraverso la sua immagina riflessa. Nonostante la parvenza leggera e superficiale, Pepper Ann è una serie profonda, che con ironia sdrammatizza diversi temi legati all'adolescenza.

Ricreazione
(Recess)
Ricreazione è invece incentrato negli anni delle scuole elementari, dove un gruppo di amici si ritrova a vivere le proprie avventure durante, appunto, la ricreazione. La serie mostra in modo irriverente il rapporto che c'è tra bambini e adulti, dove per adulti si può intendere anche chi è poco più grande dei protagonisti, come il Re del Cortile, un ragazzino dell'ultimo anno delle medie. O come i bambini selvaggi dell'asilo, mostrati come se fossero una tribù indigena con pitture facciale e un loro linguaggio. Ogni personaggio della serie rappresenta un diverso tipo di personalità; c'è la nerd, il maschiaccio, lo sportivo, il timido, il ragazzo sovrappeso, lo spione e così via. Se non la conoscete, cercatela e gustatevela, non ve ne pentirete.

Le avventure del bosco piccolo
 (The Animals of Farthing Wood) 
Conosciuta anche come Volpe, Tasso e compagnia, ma pure "Il cartone più macabro del mondo", è andato in onda sulle reti Rai dal 1993, lasciando dietro di se una lunga scia di bambini traumatizzati. Il cartone narra le dis-avventure di un gruppo di animali in fuga dal loro bosco, per colpa della continua caccia dell'uomo e della sua incuranza verso la natura. In ogni puntata moriva qualcuno, ma non moriva e basta, finita lì. No, i bastardi ti facevano vedere tutta la sofferenza necessaria per mandarti in analisi per qualche anno. Come la puntata dei topini e mamma topina, oppure del fagiano, che un momento prima diventa amico della compagnia, poi per salvarli viene prima ucciso e poi cucinato, con tanto di scena in cui lo si vede in padella. Grazie per i fot*uti incubi. 

Cip & Ciop agenti speciali 
(Chip 'n Dale Rescue Rangers)
Di questa ricorda davvero pochissimo, ma sono sicuro di aver visto un episodio non molto tempo fa su Sky, forse. Comunque ci sono Cip e Ciop vestiti uno come Indiana Jones e l'altro come Thomas Sullivan di Magnum, P.I. che risolvono misteri, scoprono cose e vedono gente. Sigla.

lunedì 22 agosto 2016

Fake in China 8: tarocchi suicidi

Eccomi di nuovo qui con voi, con la nuova entusiasmante, fantasmagorica e altri aggettivi che si trovano solo leggendo Topolino, stagione della Mente di Zero. Per farmi perdonare della lunga pausa estiva ho deciso di farvi dono di un nuovo episodio della serie Fake in China, l'unica rubrica fatta al 100% di plastica tossica e materiali radioattivi.

Da notare dove si trova il grilletto della Spider-Pistola.

Batman ha fatto finalmente coming out.

Ultraman ha invece dei forti disturbi della personalità.

Ma pure Spider-Man non scherza.

Megazord non sei nessuno.



Una famiglia emancipata. Forse anche troppo.

Povero Raffaello, che brutta fine che ha fatto.

Pensavo che non ci fosse nulla peggio delle Croc, invece...

Ho sempre detto che Ronald McDonald non me la raccontava giusta.

Batman e Wonder Woman campioni di robot dance.



Gli altri Fake in China:

   Gli speciali:

martedì 16 agosto 2016

Si torna a bloggare

E anche le mie ultime ferie del 2016 sono finite. Che bello. Non ho fatto molto, anzi, non ho fatto proprio nulla di speciale, nessun viaggio troppo distante o avventura di qualsiasi tipo. Diciamo che l'ho presa con calma, giusto qualche gitarella in giornata nella sempre afosa palude padana. Sono andato al cinema a vedermi Il Drago Invisibile, il nuovo film Disney, che incredibilmente mi ha convinto. Poi ho iniziato a viaggiare nello spazio profondo con No Man's Sky, che per i pochi che non lo conoscono è tipo il videogioco più famoso del momento, dopo Pokémon GO, ovviamente. Ah, parlando di Pokémon, ho visto che quelli nuovi sono abbastanza bruttarelli, ma tanto io preferisco i Digimon e quindi anche questi due nuovi Sole e Luna mi rimangono sullo scaffale del negozio. Le sedute dal fisioterapista sono sempre più piacevoli, per lui, che prima mi ha appeso per i piedi e tenuto a gambe aperte e col sedere per aria, poi mi ha fatto alzare in piedi e mi ha detto di piegarmi a 90°, dicendo che così poteva manipolare al meglio la mia schiena. Sarà, ma comunque la prossima volta porto le mutande di ghisa. Per il resto niente di nuovo, solite cose. Ah sì, ho finito di guardare la prima stagione di Preacher. 

Con questa espressione.

martedì 9 agosto 2016

Vacancy for me



Ebbene sì, sono in ferie. Le ultime prima del prossimo anno, quindi nonostante non faccia nulla di speciale, vedendo poi che l'afflusso sul blog è entrato nella classica calma estiva, ho deciso di staccare per qualche giorno la spina. Sì, sono pigro e l'estate mi toglie la voglia di vivere, spero mi vogliate bene ugualmente. Buone vacanze a tutti brutta gente.


mercoledì 3 agosto 2016

Fan DC vs Rotten Tomatoes: la pagliacciata


Non sono un amante dei film con i supereroi, vado raramente al cinema e snobbo la maggior parte dei blockbuster. In poche parole sono un pessimo nerd blogger, ma quando oggi ho letto della petizione messa in atto dai fan della DC nei confronti del sito Rotten Tomatoes, accusandolo di aver recensito negativamente il tanto atteso Suicide Squad, chiedendone addirittura la chiusura, qualcosa in me ha fatto crack! Erano le palle.

Esiste davvero gente che pur di difendere un film, bello o brutto che sia, è disposta a perdere tempo in una crociata inutile e sinceramente idiota? Evidentemente sì. Mi è successo svariate volta, parlando con fan DC o Marvel, di confrontarmi sui film tratti dai rispettivi fumetti, ed ogni volta è sempre la stessa storia: una caccia all'eretico, dove chi non la pensa come loro è uno sciocco e verrà punito con la Culla di Giuda. Odio il fanboysmo estremo, quella frangia violenta e ritardata che vuole difendere a tutti i costi il proprio culto, che non accetta che qualcuno la pensi in modo diverso dal loro, che non si può dire che quel tale personaggio/film/attore/sua madre/fumetto/storia/videogioco a te non piaccia. Perché nel caso Suicide Squad abbia guadagnato in breve tempo un punteggio del 33% su Rotten Tomatoes -un sito che raccoglie le recensioni fatte dagli utenti, calcolando la media in percentuale- significa solo una cosa: il film non è quel capolavoro che stavi tanto aspettando, mio caro fanboy di sta espressione dialettale per indicare l'apparato riproduttivo maschile. E se tu e tu e tu, financo i vostri cugini di terzo grado, vi mettete assieme per creare una petizione chiedendo di chiudere un sito solo perché ha bocciato il "vostro" film, be', complimenti, siete messi bene. Perché nel caso raggiungiate il vostro obiettivo, facendo oscurare un sito di recensioni per colpa di recensioni negative, allora potreste far chiudere anche intere testate giornalistiche, blog e programmi televisivi, nel caso recensiscano o parlino male di qualcosa a voi caro. Facendo il vostro gioco, dovremmo allora chiudere Internet e sigillarci in casa, per evitare di respirare la stessa aria di chi la pensa in modo diverso dal nostro. Ma per fortuna c'è la libertà di parola, quindi posso dirvi che a me, dei film tratti dai fumetti, in linea di massima non frega un pene. Quindi, fanboys di qualsiasi tipo, imparate una cosa: che se un film prende il 33% su Rotten Tomatoes non finisce il mondo. Però è facile che sia un film di merda.

lunedì 1 agosto 2016

Creepy Mind #2

Rieccoci pronti per una nuova puntata della rubrica Creepy Mind; se vi state chiedendo di cosa si tratti, sappiate che non è altro che una raccolta di fatti "particolari" accaduti al sottoscritto, ma volendo, potreste raccontare pure una vostra esperienze, nel caso ne abbiate avuta una. Prima di leggere questo episodio, vi confesso che fino all'ultimo ero combattuto se raccontarvelo oppure no. Questa è una di quelle storie che hanno davvero dell'incredibile, uno di quei racconti al quale nessuno potrebbe mai credere. Neppure io che l'ho vissuta in prima persona.


Avevo più o meno dieci anni, ero da poco ritornato a vivere nel mio paese natale, dopo qualche anno passato in una corta di campagna poco fuori ad un paese nelle vicinanze. La casa era piccola e a pianterreno, con un portico su di un fianco e il giardino tutto attorno, il tutto circondato dalla recinzione e poco più avanti dalla casa dei proprietari, essendo in origine costruita per ospitare la vecchia madre di uno dei due padroni. Da quello che sono riuscito a scoprire, la signore non dovrebbe aver fatto in tempo a trasferirsi, venendo a mancare quasi in concomitanza con la fine dei lavori. Ho scritto della signora, ma non è detto che l'episodio che vado a descrivervi sia collegato ad essa, comunque: il tutto si svolse una mattina, prima di andare verso scuola, mentre aspettavo che mia madre finisse di fumare la sigaretta fuori, sotto al portico. Avevo l'abitudine di giocare inginocchiato davanti al divano, utilizzandolo come campo di battaglia per i miei Action Man, dando le spalle al resto della stanza. Il divano era angolare, posto nella parte destra destra della sala entrando dalla porta principale; sopra di esso, oltre ai giocattoli, c'era una coperta ripiegata su di un bordo, al centro della stanza si trovava un tavolo, mentre sul lato opposto al divano il mobile della TV. Come ho scritto poco sopra, ero impegnato nella solita guerra mattutina tra Action Man e Dr. X, mentre mia madre era fuori dalla porta principale a fumare, dentro casa c'ero solo io, intento a giocare e nulla faceva presagire che da li a poco, mi sarei cacato addosso. 
Il tutto si svolse all'improvviso; una manciata di secondi indelebili che non sono mai riuscito a spiegarmi. Ricordo perfettamente l'attimo in cui passai da vedere le mie mani stringere i giocattoli, per poi vedere me stesso di spalle, come se mi stessi osservando dal fondo della stanza. Durò un paio di secondi, ma l'opprimente sensazione di malessere mi è rimasta impressa. Vedevo me stesso e non riuscivo a concepire cosa stesse succedendo, era come se mi stessi guardando con gli occhi di qualcun altro; il punto di vista era poco più alto del pavimento, come se fossi accucciato a terra, per poi alzarsi una frazione di secondi dopo, mentre mi sentivo spinto verso di me. Non sono sicuro di essermi spiegato bene, ma risulta davvero difficile descrivere questa cosa, questo vedere con lo sguardo di qualcos'altro, il sentire quella sensazione malevola e pesante addosso. Come ho già scritto, il tutto è durato pochi secondi, poi mi sono sentito spingere come se mi stessi correndo incontro, attraversando in un attimo la stanza. Quello che successe dopo non lo riesco neppure a spiegare, contemporaneamente mi sono ritrovato normale e come ho fatto per girarmi per andare verso la porta principale da mia madre, lei è entrata in casa, ma neppure il tempo di girarmi e urlare che le coperte appoggiate sul divano sono state come schiacciate da qualcosa, che poi mi è passato davanti agli occhi come un'ombra nera. Faccio senza dirvi le mie urla, mentre mia mamma cercava di consolarmi, dicendo che era stata solo la mia immaginazione e le solite frasi del genere. Lei non ha visto nulla, poiché qualsiasi cosa mi sia successa è finita nell'esatto momento in cui ha aperto la porta. Io non so che cosa credere, sono sicuro di quello che ho vissuto e questa cosa mi ha in qualche modo segnato; per giorni ho faticato a prendere sonno e il mio interesse per l'occulto e il mistero è nato proprio da questa spiacevole avventura. Sono un pazzo? Ho veramente immaginato tutto? E se fosse tutto vero, che diamine è successo? Di sicuro una risposta non la so dare, dato che non successe più nulla del genere nei due anni seguenti in cui vissi in quella casa.

 Bene, spero che la rubrica vi continui a piacere, magari incentivandovi nel caso a raccontare un vostro incontro con il mondo del mistero.